INNI A SAN GIOVANNI DI DIO – Angelo Nocent

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GLORIA A TE, SIGNORE

  • RIT.  Gloria a Te, Signore, gloria in eterno!
  •          Mirabile sei nel tuo servo.        
  •     Discepolo fedele     del Signor nostro Gesù Cristo,     lo amò nei suoi fratelli.  R/
  • 2     Fattosi tutto a tutti,     con viva fede e ardente zelo,     soccorse i bisognosi.   R/.
  • 3    Accolse il pellegrino,     spezzò il suo pane all’affamato     e diede panni al nudo. R/
  • 4    Fu servo dei malati,    non trascurò il carcerato,     dei poveri fu padre.   R/.
  • 5    Fu vera luce ai ciechi,    aprì la via agli erranti    e confortò gli afflitti.   R/.
  • 6    Ai suoi amati figli    lasciò un’eredità preziosa:    la fiamma dell’Amore.   R/.      

(Testo eMusica di Angelo Nocent – Riportato in “La preghiera del fatebenefratello pag. 673)San Giovanni di Dio a6

  • GRAN GIORNO, IMMENSO GAUDIO !

     (*)

  • 1   
  •        Gran giorno, immenso gaudio!
  •        I figli si rallegrino.
  •        Il Padre, servo umile,
  •        in cielo gode il premio.
  •      Di Dio la luce fulgida
  •     nella sua vita penetra:
  •     tutti i suoi sensi vibrano
  •     di carità mirabile.
  •     Arde nel suo spirito
  •     un fuoco incomparabile,
  •     Fin tra le fiamme, incolume,
  •     passa il suo piede intrepido.
  •      Dalla celeste Patria
  •      del santo Amor partecipe,
  •      assisti e guida i figli tuoi,
  •      conforta quanti soffrono.
  • 5  
  •      Onore, lode e gloria
  •      a Te, Signore Altissimo,
  •      al Figlio ed al Paraclito
  •      ora e in tutti i secoli. Amen.     

* (Canatbile sulla melodia gregoriana del “Jesu, dulcis memoria“. Il testo  è riportato in “La preghiera del Fatebenefratello” pag. 274  – Autore: Angelo Nocent)


San-Giovanni-di-Dio-Basilica-granada

  • DI GRANADA IL FIORE PIU’ BELLO (*)
  • Autore: Angelo Nocent
  •     Di Granada il fiore più bello
  •     sei tu, padre, Giovanni di Dio
  •     che hai fratelli hai saputo donare
  •     sull’Esempio di Cristo il tuo cuor.
  •              RIT.  Prega per noi, o Padre,
  •                       e guidaci dal cielo;
  •                       dal tuo trono di gloria
  •                       d’amore infiamma i nostri cuor.
  • 2  
  •       La tua casa è dimora di Dio,
  •      sempre aperta, ospitale, serena;
  •      “Dio provvede”, “il cuore comandi”,
  •      per te il vivere è Cristo Gesù (Fil-1,21).  RIT/.
  • 3  
  •      Ogni letto per te è un altare
  •      e l’infermo il Cristo Signore,
  •      l’ospedale, il tuo sacro tempio
  •      dove adori il Divino Mister.   RIT/.
  •      “Fate bene a voi stessi, fratelli
  •       se investite in opere buone;
  •       garanzia è il Regno dei Cieli“,
  •       è il messaggio alla tua città.   RIT/.
  • 5  
  •     Dalla Chiesa di Cristo chiamati
  •     a una vita più santa noi siamo;
  •     il Concilio c’invita a seguire
  •     sull’esempio di Cristo, il tuo cuor.  RIT/. 
  • (*) Cantabile sull’aria di “Dell’aurora tu sorgi più bella”.
  •  

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CRISTO, SORGENTE DELLA NOSTRA GIOIA 

Biografia del Santo in versi ritmici eseguibili sull’aria dell’ “Iste confessor Domini colentes” ma anche recitabile, preferibilmente a cori alterni. Durante la Novena il testo può essere giornalmente frazionato. Autore: Angelo Nocent

  • 1            Cristo, sorgente della nostra gioia,
  •             Nel sacro tempio oggi convocati,
  •             Leviamo il canto di riconoscenza:
  •             Grazie, Signore!
  • 2           Tutta la Chiesa celebra nel mondo
  •             La liturgia di un anniversario:
  •             Giovanni, il santo, l’uomo di Granada,
  •             in alternativa (Giovanni, il santo nostro fondatore)
  •             E’ nella gloria.
  •     3       
  •             Fare memoria della sua esistenza
  •             E’ fondamento: serve a ricordare
  •             Che questa vigna appartiene a Dio,
  •             A Lui soltanto.
  •    4               
  •            Quando, bambino, abbandona il nido,
  •            parte con sogni maturati in casa:
  •            terre lontane, luoghi sconosciuti…
  •            Brama avventure.
  •      5      
  •            Gl’occhi innocenti bevono i dintorni:
  •            Lunghe vallate, fiumi, colli, monti,
  •            Boschi odorosi e, più in là, la Spagna,
  •            Meta, destino.
  •  6
  •            Ad Oropesa, orfano per scelta,
  •            Trova famiglia molto generosa;
  •            Studia quel poco, cresce lavorando,
  •            Sorveglia greggi.
  •   7       
  •            Ma qui c’è un uomo, Don Francisco Alvarez,
  •           Conte virtuoso, duca patriota,
  •           Che fa per Dio spese consistenti
  •           Nel testamento.
  •  8      
  •           Ordina e vuole, presso il suo palazzo,
  •           Un edificio per l’accettazione
  •           Di pellegrini, poveri e malati,
  •           Piaghe di Cristo.
  •  9      
  •          Giovanni osserva, fissa nella mente
  •          L’iniziativa senza precedenti.
  •          La gente apprezza, benedice il ricco
  •          Che condivide.
  • 10       
  •          Cresce il ragazzo, sogna l’avventura.
  •          Non ha ben chiaro cosa vuole fare.
  •          Si guarda in giro, vede solo terre
  •          Da coltivare.
  •  11    
  •         Fattosi uomo, vaglia la proposta
  •         Di Mayorallo che lo vuole sposo
  •         Della sua figlia, molto consenziente.
  •         Non si convince.
  •  12   
  •         Sente nei piedi come ribollire
  •         La nostalgia di una vita nuova.
  •         Perciò si arruola nella fanteria.
  •         Parte soldato.
  •  13   
  •         Sceglie una truppa di professionisti,
  •         Vero mestiere, cambio radicale.
  •         L’ambiente è forte, sembra il posto giusto,
  •         Ma non è vero.
  •  14   
  •         Dio lo spinge su diverso fronte.
  •         Senza le briglie, guida una giumenta;
            La bestia sbanda e lo sbatte al suolo.
  •         E’ semimorto.
  •  15 
  •          Caduta insulsa, priva d’eroismo.
  •          Come un insetto, misera prodezza,
  •          Sviene sui sassi e per ore giace.
  •          Non c’è nessuno.
  •  16  
  •          Dopo l’impatto, senza conseguenze,
  •          E’ destinato a montare in guardia.
  •          Perde un bottino molto consistente:
  •          Vesti e gioielli.
  •  17    
  •          Imprigionato come traditore,
  •          Attende il giorno dell’impiccagione.
  •          Viene graziato, ma cacciato via.
  •          Sogna Oropesa. 
  • 18     
  •           Raggiunge casa, sosta sulla porta.
  •         Viene ad aprire lei, la Mayorallo.
  •         L’abbraccia, piange, vive una speranza.
  •         Solo per poco.
  •  19 
  •         Torna all’ovile, come uno sconfitto,
  •          Per pascolare nuovamente il gregge.
  •          Sposarsi ora? No, non se la sente.
  •          Rifiuta ancora.
  •  20  
  •          La guerra santa, nobile crociata,
  •          Muove i cristiani dell’Europa intera.
  •          Forte alleanza nasce contro i Turchi.
  •          Corre all’appello.
  •  21  
  •          Marcia su Vienna. Retrocede l’Islam.
  •          Finisce bene, si ritorna a casa.
  •          Stanco, spossato, gode una licenza.
  •          Meta: Siviglia.
  •  22    
  •          Come campare? Solito mestiere:
  •          Portare pesi, adattarsi a tutto.
  •          Sta qui per poco: l’Africa lo chiama.
  •          Piega su Ceuta.
  •  23    
  •         La piazzaforte è del Portogallo.
  •         La guarnigione rischia di subire
  •         L’urto dei turchi, sempre più pressante.
  •         Chiede rinforzi.
  •  24  
  •          Contro le mire dei conquistatori
  •          Vengono erette fortificazioni.
  •          Cercano gente per fatiche immani.
  •          Vengono in tanti.
  •  25   
  •          Molti gl’illusi, miseri i salari.
  •          I malviventi sono una legione.
  •          La disciplina regna con la sferza
  •          E punizioni.
  •  26    
  •         Fuggono in molti dall’inferno atroce.
  •         Meglio coi mori ed apostatare.
  •         Anche Giovanni paga il contributo
  •         Dell’illusione.
  •  27    
  •          Disoccupato per il fallimento
  •          Dell’ Almeyda che non può pagare,
  •          Sgobba e si assume l’oneroso peso
  •          Della famiglia.
  •  28   
  •         Per il padrone senza più risorse,
  •         spacca le pietre, svende i suoi cappotti,
  •         Lavora sodo e col suo salario
  •         Mangiano tutti.
  •  29    
  •         Vede abiurare, prova compassione.
  •         Sente un’ impulso, quello missionario.
  •         Ma lo dissuade frate francescano
  •         Cui si confessa.
  •  30   
  •          Degli Almeyda, dopo malattia,
  •          Nessuna traccia, più nessun contatto.
  •          Resta in miseria, mani sanguinanti
  •          E molta pena.
  •  31    
  •          Inquieto il cuore, si fa presto strada
  •          La nostalgia di tornare in Spagna.
  •          S’imbarca e salpa verso Gibilterra.
  •          Terra promessa.
  •  32    
  •           Viene raggiunta dopo una burrasca.
  •           Cerca lavoro, s’offre manovale.
  •           Risparmia ed apre piccolo commercio
  •           Di libri usati.
  • 33    
  •           Lui, portoghese, molto convincente,
  •           Ha del talento, quindi sopravvive.
  •           Ma il corpo stanco, chiede di fermarsi
  •           E si ribella.
  •  34   
  •           Se i libri vanno, il fardello pesa.
  •           Costa fatica fare l’ambulante
  •           Con l’ intemperie, sotto il solleone.
  •           Vuole fermarsi.
  •  35    
  •            Sogna Granada, viva, seducente,
  •            I dolci poggi che le fan corona.
  •            Le sue fontane, gl’oleandri in fiore,
  •            Diciotto porte.
  •  36    
  •            Duecentomila sono i residenti,
  •            Fermenta il nuovo, grandi gl’orizzonti.
  •            Vuole tornarci e si mette in viaggio
  •            Per dimorarvi.
  • 37    
  •            Vive ed agisce come un ispirato.
  •            L’idea di Dio muove prepotente.
  •            Pesa il passato, ha lasciato tracce.
  •            Cosa lo attende?
  •  38    
  •            Libri e pensieri vagano con lui,
  •            Per le contrade, i vicoli, le alture
  •            E si convince che la scelta è giusta.
  •            Ma non ha casa.
  •  39      
  •           Non sa spiegarsi come il cuore inquieto
  •           Abbia trovato una serena calma.
  •           Respira a fondo, dorme sonni interi,
  •           Parla con Dio.
  • 40    
  •          Cerca bottega. Trova uno stanzino
  •          Per pochi sodi, proprio a Porta Elvira.
  •          Che meraviglia stendere la merce,
  •          Chiudere a sera!
  •  41   
  •          Questa cometa che ha girato il mondo,
  •          Assaporando tante delusioni,
  •          Deve affrontare provvida tempesta
  •          Di Vento e Fuoco.
  •  42   
  •          L’Eremo è in festa per San Sebastiano
  •          E lui, Giovanni, sente di aggregarsi.
  •          Segue la folla, va alla funzione
  •          Come trainato.
  •  43 
  •          Viene a parlare gran predicatore,
  •          Uomo di Dio, santo e timorato.
  •          Commuove sempre, scava nel profondo
  •          Ogni coscienza.
  •  44    
  •          Giovanni ascolta, scorre la sua vita.
  •          Sente il bisogno di riparazione.
  •          S’apre alla Grazia che gli tocca il cuore.
  •          Esce sconvolto. 
  • 45  
  •         “Séguimi, vai…”, sembra che gli dica
  •          Come una voce, lì nel più profondo.
  •          Spalanca gl’occhi e si rende conto
  •          Che Dio gli parla. 
  • 46  
  •         No, non sospetta cosa può volere
  •         Da lui la Forza che gli fa pressione,
  •         Lo piega, spinge, gli scompiglia il cuore.
  •         E’ Pentecoste.
  • 47 
  •        Dagl’occhi rossi sgorga una fontana:
  •        Lacrime calde, limpide, salate,
  •        Dolenti e dolci, sulle accese guance,
  •        Copiosamente.
  •  48 
  •         Esce di chiesa, si fa grido, pianto;
  •        “Misericordia!”, supplica a gran voce,
  •         Si getta a terra, voltola nel fango.
  •         Preso è per pazzo.
  •  49 
  •          Sola follia, Cristo Crocifisso!
  •         E lui, Giovanni, fissa il suo Maestro,
  •         E non gl’ importa d’essere capito,
  •         Quanto seguirlo.
  • 50  
  •         Cosa lo attende? L’Ospedale Regio,
  •         Settore a parte, quello dei dementi.
  •         E lì matura, nell’isolamento,
  •         Il suo destino.
  •  51   
  •         Osserva attento questo triste ambiente
  •         Fatto d’infermi senza la ragione.
  •         Nelle pupille fissa i loro volti,
  •         Nel cuore i nomi.
  •  52   
  •         Quando, dimesso, passa a Guadalupe,
  •         Alla Madonna chiede, come a Cana,
  •         D’intervenire nella situazione
  •         Senza futuro.
  • 53    
  •         Torna a Granada per donare tutto.
  •         Ha solo un corpo, cosa può valere?
  •         Meno di nulla o, forse, più dell’oro,
  •         Se c’è la fede.
  • 54   
  •         Comincia il freddo. Vaga a mani vuote.
  •         Non ha denaro, privo d’una casa,
  •         Taglia la legna, vende e condivide
  •         Coi mendicanti.
  •  55   
  •         La terra è pronta. Il Seminatore
  •         Conta sul campo lavorato a lungo.
  •         Ora Giovanni, sceso nella tomba,
  •         Può germogliare.
  •  55   
  •         Una saetta gli balena in mente:
  •         Cercare ai ricchi per poter donare
  •         A chi non osa, nella sua indigenza,
  •         Alzare il capo.
  • 56  
  •         Va dai Venegas, mori convertiti.
  •         “Cuore comandi”, legge sul portale.
  •         Sale le scale, bussa, viene accolto.
  •         E lì pernotta.
  •  57   
  •         Poi, l’indomani e per qualche giorno,
  •         Esce e ritorna sempre in compagnia:
  •         Solita legna, nuovo mendicante
  •         Da sistemare.
  •  58 
  •          Chiede, intercede per il forestiero.
  •         Vitto ed alloggio viene assicurato.
  •         Nel gran cortile stende pagliericci:
  •         La prima pietra.
  •  59    
  •         Non può durare tale situazione.
  •         Prende in affitto una palazzina,
  •         Sempre contando sui benefattori
  •         Che Dio gli manda.
  •  60   
  •          Nasce l’audace opera geniale,
  •          Semplicemente, nell’insicurezza.
  •          Curare i corpi e badare al cuore:
  •          Ecco la meta!
  •  61   
  •         Magro e giallastro, sempre malvestito,
  •         Grida di notte lungo le contrade:
  •         “ Fate del bene! Fatelo, fratelli!
  •         E’ per voi stessi!” 
  • 62   
  •         Ha nelle mani grossi pentoloni
  •        E sulle spalle una rude sporta.
  •        Pane ed avanzi calano dall’alto.
  •        Qualche denaro.
  •  63 
  •        Corpi piagati, soli, mendicanti,
  •        Menti malate, donne prostitute,
  •        Orfani, madri, vecchi, sventurati,
  •        Tutti raccoglie.
  • 64 
  •         Cuoce, riscalda, lava le scodelle,
  •         Trasporta l’acqua, pratica il bucato,
  •         Cura gl’infermi, veglia i moribondi,
  •         Tutto da solo.
  •  65  
  •         Cresce l’aiuto, prende nuovo slancio:
  •          Paga infermieri, compra le coperte,
  •          Nuove lenzuola, letti, biancheria…
  •          Questo straccione.
  • 66  
  •     Giunge notizia nelle alte sfere.
  •          Don Sebastiano, vescovo di Tuy,
  •          Scopre nell’uomo palpiti di Dio:
  •          Gli cambia il nome.
  •  67
  •          Poi suggerisce decorosa veste
  •          Per conferire dignità sacrale
  •          All’assistenza dei ricoverati.
  •          E lui accetta.
  •  68   
  •         Storpi, lebbrosi, monchi, muti, pazzi,
  •         Tignosi, vecchi, soli, pellegrini,
  •          Donne di vita, vedove, bambini…
  •          La sua famiglia.
  •  
  • 69    
  •          Lì si consuma per portare aiuto
  •          Come infermiere, medico, accattone.
  •          Ascolta, prega, porta una speranza
  •          Ad ogni letto.
  •  70     
  •          Schiavo di Dio, sempre indebitato,
  •          Confida in Cristo che provvede a tutto.
  •          Ha spese enormi, crescono i malati,
  •          Ma non si ferma.                   
  • 71      
  •          Divampa il fuoco presso l’ Ospedale,
  •          Il Regio brucia, chiamano Giovanni.
  •          Lui lo conosce meglio delle tasche.
  •          Entra da solo.
  • 72      
  •          Prende i malati come le fascine:
  •          Due per mano, uno sulla schiena.
  •          Chiude la bocca, passa tra le fiamme,
  •          Esce di corsa.
  •  73    
  •          Poi torna dentro, carica di nuovo,
  •          scappa tra il fumo, corre per le scale.
  •          Vince l’incendio con un altro Fuoco:
  •          Usa l’amore.
  • 74     
  •         Pensa all’inverno, al riscaldamento.
  •         Vuol fare legna nel torrente in piena.
  •         Cade malato dopo lo strapazzo.
  •         Cede la quercia. 
  • 75    
  •         La fiamma smorza, crolla l’organismo,
  •         La febbre avanza, l’anima si stacca.
  •         Finisce i giorni come una candela.
  •         Perde zavorra.
  •  76    
  •         Sollievo immenso il Vescovo gli reca
  •         Quando si accolla i debiti rimasti.
  •         Tolto il pensiero, Viatico richiede.
  •         E’ giusto l’alba.  
  • 77    
  •         Cala il silenzio, tacciono le voci.
  •         Con gl’occhi vuoti, come una scultura,
  •         Scende dal letto, si prepara al passo
  •         Solo con Dio.
  • 78      
  •         Muore in ginocchio, lì, sul pavimento,
  •         Come inchiodato, duro come il marmo,
  •         L’aspra casacca, stretto al Crocifisso…
  •         Radiosa Pasqua.
  • 79    
  •         Dietro la bara, tutta in processione,
  •         Piange Granada, mesta, silenziosa,
  •         L’uomo di Dio, pazzo per amore.
  •         Servo di tutti.                           
  •  80    
  •         Il resto è storia che perdura ancora,
  •         Sogno che abbraccia cinque Continenti.
  •         Amore antico, mezzi sempre nuovi.
  •         Cuore di Dio.  Amen.       

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