1 – MISSIONI AFRICANE E SOLIDARIETA’

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I Fatebenefratelli della Provincia Lombardo-veneta, quando nel 1961 hanno deciso di andare a curare i malati in Africa, a seguito di pressanti suppliche di alcuni Vescovi africani, hanno fatto delle scelte ben precise:

–  Hanno deciso di fare degli ospedali veri e propri, e non soltanto dei dispensari, perché solo così si possono salvare delle vite umane, altrimenti si andrebbero a curare le malattie che guariscono anche da sole.

–  Hanno costruito gli ospedali nelle zone più povere e sguarnite di assistenza, indicate dalle autorità religiose e civili del posto e li hanno attrezzati a dovere. Ad Afagnan non c’era ancora la strada e i camions dovevano viaggiare attraverso la brousse.

–  Hanno deciso di andare a curare i malati poveri, seguendo l’esempio del loro Fondatore San Giovanni di Dio. I ricchi si potevano curare negli ospedali delle città, anche senza l’intervento dei Fatebenefratelli.

La scelta dei Fatebenefratelli all’inizio degli anni sessanta è stata coraggiosa ed impegnativa. Curare i malati poveri, infatti, comporta l’impegno a reperire Fondi in continuazione, anno per anno, in Italia e all’estero per coprirne le spese. E vi assicuro che non è mai stato facile. Vi porto un esempio significativo.

Quando Fra Fiorenzo Priuli era giovane religioso e mio allievo a Milano (1966/68) con una grande Mostra missionaria, una Grande Lotteria, che ha coinvolto tutte le case della Provincia religiosa ed altre iniziative, abbiamo raccolto fondi sufficienti per costruire il Padiglione della Pediatria dell’ospedale di Afagnan. Nel 1971 vado a visitare Afagnan: trovo la nuova Pediatria ancora vuota e Fra Fiorenzo alle prese con una trentina di bambini malati, accompagnati dalle loro mamme, in una casamatta ai margini della proprietà. Alla mia richiesta, il Priore, Padre Onorio Tosini, ha risposto: “Con quali mezzi la facciamo funzionare?”. Poco dopo la Provvidenza è arrivata tramite l’Associazione svizzera “Terre des hommes”.

In Africa, come nella stragrande maggioranza dei Paesi del mondo, ci sono gli ospedali dello Stato nelle principali città, abbastanza ben attrezzati, con pianta organica di medici, infermieri e tecnici, ma i malati devono pagare anticipatamente medicinali e materiale sanitario per tutte le prestazioni, perché quasi non esistono mutue o assicurazioni, quindi i poveri non vi possono accedere, a meno che riescano a fare una colletta tra parenti. Cosa che per gli adulti si usa fare, ma non per i bambini. L’ospedale statale non fornisce cibo, all’alimentazione dei malati ci devono pensare i parenti.

 Ma i Fatebenefratelli ad Afagnan e a Tanguiéta danno accesso alle cure anche a quelli che non hanno i mezzi per pagarsele. Vale qui la testimonianza di un nostro missionario, intervistato nel 1998 dalla TV di Bassano del Grappa: “Dai nostri ospedali non è mai stato respinto nessuno perché non aveva soldi da pagare” (Fra Gilberto Ugolini).

 Qualcuno dirà: “A più di cinquant’anni dall’indipendenza, non sono migliorate le condizione di vita della gente del Togo e del Benin?”

Veramente si sono verificati tanti miglioramenti: ci sono religiosi africani in buon numero e in giovane età; c’è abbondanza di medici e infermieri africani; si è attuata l’emancipazione dell’Africa dalla Provincia–madre, mediante la creazione della Provincia religiosa del Togo e del Benin dal titolo “Provincia di San Riccardo Pampuri d’Africa”. Ma la situazione economica del Togo e del Benin dall’indipendenza (1960) ad oggi è non è migliorata granchè, mentre in Italia dal 1946 ad oggi il benessere si è moltiplicato 14 volte. Anzi, la moneta locale, legata al Franco francese, all’inizio degli anni novanta è stata svalutata del 50%. Questo significa che da un giorno all’altro la gente si è ritrovata il doppio più povera di prima. In seguito la situazione si è stabilizzata, specialmente con il legame alla moneta europea.

Gli Ospedali di Afagnan e di Tanguiéta all’inizio avevano soltanto 82 posti letto e solo due medici (un chirurgo e un internista). Ora Afagnan ha 270 posti-letto e Tanguiéta addirittura 421 e una ventina di medici di varie specialità. Sono dotati di pronto soccorso con pronto intervento giorno e notte e coprono un territorio di 200.000 abitanti. Tanguiéta è Ospedale di zona riconosciuto dallo Stato e Afagnan lo è solo di fatto. Collaborano con l’Università di Lomé e di Parakou per i tirocini universitari. Sono circondati da tanti dispensari e praticano la medicina preventiva nel loro territorio.

Associazioni benefiche che aiutano le missioni

Anche in Italia sono successe delle novità. Nel territorio della Provincia Lombardo-veneta sono sorte tre Associazioni benefiche onlus che aiutano le Missioni africane.  

  • Amici di Tanguiéta, Presidente Marta Anzani, fondata il 9 Ottobre 1984 con Sede a Meda (MI) Viale Brianza, 117. Ha lo scopo precipuo di sostenere la Pediatria dell’Ospedale di Tanguiéta, fondata da Carloluigi Giorgetti. Si occupa anche della formazione del personale medico e infermieristico.
  • Gruppo Solidarietà Africa = G.S.O.  Presidente Dr. Paolo Viganò, costituita nel 1997, anche se operante da tempo, con sede a Seregno (MI) Via S. Benedetto, 25.                           Un gruppo di medici che ogni tanto aiuta Fra Fiorenzo Priuli principalmente per le attrezzature del laboratorio analisi e della Radiologia.
  • Uniti per Tanguiéta e Afagnan = U.T.A. Presidente Fra Luca Beato, fondata il 5 Settembre 1996 con Sede in Via Ca’ Cornaro, 5  a  Romano d’Ezzelino (Vicenza). Si occupa principalmente del recupero dei bambini poliomielitici, dei bambini che rischiano di morire di fame e dei malati di AIDS.

 Ci sono poi altri gruppi che aiutano gli Ospedali africani: in Italia, in Svizzera, in Francia e in Spagna. E’ una vera Provvidenza!

Fatebenefratelli: missionari un po’ strani

Quando pensiamo ai missionari, ci immaginiamo dei Sacerdoti che lasciano la propria terra e vanno a predicare il Vangelo ai popoli che non ne hanno ancora avuto notizia. I Fatebenefratelli invece non sono così: non sono preti, non predicano, non fondano Chiese, non fanno catechismo e non battezzano. Sono andati in Africa  esclusivamente per aprire ospedali e dispensari per curare i malati.  

La cura dei malati è per il Cristianesimo come un biglietto da visita. Essa mostra con i fatti la bontà del Dio dei cristiani. I Fatebenefratelli curano i malati, specialmente quelli poveri. Questo fatto parla da solo e fa riflettere la gente: “Perché queste persone non lavorano per fare soldi, ma unicamente per fare del bene a gente che ne ha bisogno?”

Fra Fiorenzo Dr. Priuli nel mio viaggio in Africa del 2007 mi ha raccontato che il Vescovo di Natitingou, Mons. Pascal Nkoue, parlando alla comunità ospedaliera di Tanguiéta, nella Festa di San Giovanni di Dio, ha riconosciuto ufficialmente che la carità che si esercita nell’ospedale dei Fatebenefratelli è alla base di tante conversioni al Cattolicesimo nella sua Diocesi: il 10% in più rispetto alle altre Diocesi.      

  Gli iniziatori: Don Gérard, P.Onorio, R.Canziani, P.Mosè, A.Fusini e Fra Aquilino

Gruppo dell’UTAONLUS con i malati a Tanguiéta (2001)

La popolazione indigena ringrazia il Dio dei cristiani per l’ospedale che cura tutti

Finestra

Nuovo pronto soccorso di Tanguiéta (Benin)

Ecco come sarà il nuovo PRONTO SOCCORSO dell’ospedale di Tanguiéta (Benin)

L’ospedale di Tanguiéta in 50 anni è passato da 82 a 421 posti letto, è diventato Ospedale di zona del territorio dell’Atacora di circa 200.000 abitanti, comprendente i centri di Tanguiéta, Materi e Cobly e collabora con l’Università di Parakou per i tirocini di medicina e chirurgia. Il progetto del nuovo pronto soccorso prevede un ambiente completamente nuovo capace di 24 letti, 12 per adulti e 12 per bambini con adeguata équipe sanitaria, comprensivo anche della Farmacia aperta al pubblico e della Stomatologia. La spesa prevista è di € 730.000,00.  

I lavori di costruzione sono quasi arrivati al tetto. Ora occorre pensare a riempire il pronto soccorso: occorrono i letti meccanici per i bambini e per gli adulti (€ 1900 c/d) e l’impianto dell’ossigeno (€ 45.900,00).

Nutriamo tanta speranza nella Divina Provvidenza e specialmente in San Riccardo Pampuri, Titolare e Protettore della Provincia religiosa d’Africa.
Bonifico a UTAONLUS – Volksbank Iban: IT64 E058 5660 9001 6657 0004 248